Il 23 aprile 1944, alle 22,55 le bombe “amiche” anglo-americane cominciarono a devastare la città, subito dopo una grandiosa rappresentazione dell’Amleto al Teatro Regio, con Renzo Ricci – Le prime vittime furono 15 militari della Guardia nazionale repubblicana
– Prima puntata –
Sessantacinque anni. Sono passati sessantacinque anni da quando anche Parma, come molte città italiane, cominciò a subire il suo martirio. Gli alleati anglo-americani, la sera di domenica 23 aprile 1944, sganciarono grappoli di bombe che ferirono a morte la città.
Fortunatamente, almeno quella sera, risparmiarono il Teatro Regio, che fino a pochi minuti prima era stracolmo di parmigiani che erano andati ad assistere all’Amleto di Shakespare, superbamente intepretato da uno dei più amati attori italiani, Renzo Ricci.
L’apocalisse arrivò alle 22,55, quasi in concomitanza con il coprifuoco. Fu colpita la Scuola di Applicazione di Fanteria, nel Palazzo del Giardino (qui i primi morti, 15 militari della Guardia nazional repubblicana) furono centrati il Parco Ducale, il Ponte di Mezzo, Via delle Fonderie, lo scalo ferroviario del Cornocchio, il torrente, il Lungoparma Toscanini, viale Fratti.
Si concluse così in tragedia una domenica che sarebbe dovuta passare, a Parma, secondo le speranze di tutti, come una “tranquilla domenica di guerra”. In un bel pomeriggio di sole molti parmigiani avevano assistito a una partita di calcio tra la Pesenti, una squadra cittadina e le Forze Armate Italiane. E tanti altri, la sera, si erano recati al Regio, appunto, per l’Amleto. Ma Parma era attesa dall’inferno.
Pochi minuti di bombe, pochi minuti di distruzione che hanno inferto il primo terribile colpo alla città. L’inferno. E non era che l’inizio.
(Prima puntata. Continua)
(Nelle foto, dall’alto: 1) Renzo Ricci; 2) Il Palazzo del Giardino con la Scuola di applicazione di fanteria; 3) Il Palazzo ducale ferito; 4) Piccoli crateri creati dalle bombe nel torrente; 5) Lo scalo ferroviario devastato)