
QUI PALCOSCENICO

"Grande inaugurazione, bellissima serata, è stato un successo strepitoso. Contento? Per le reazioni del pubblico che ci ha tributato applausi a scena aperta e ovazioni, sì, dall'inizio alla fine dell'opera. Però io non sono mai contento del tutto di me. Vorrei sempre fare meglio. Per quanto riguarda la voce, dopo l'operazione di settembre, invece, posso dire di avere ripreso alla grande. Quel periodo è dimenticato".
QUI PLATEA

"L'opera ha stentato un po' a decollare. Anche il pubblico intorno a me, in platea, è arrivato intirizzito da fuori ed è rimasto freddino fino a quando il tenore Francesco Meli (Oronte) ha cantato uno dei pezzi forti dell'opera, "La mia letizia infondere". Tanti applausi, e da quel momento è arrivato anche il calore del pubblico. È stato poi tutto un crescendo, fino alla fine. Meli? Una lieta sorpresa, anche se lo conoscevamo già: un bel tenore, anche se secondo me non potrà mai interpretare certi ruoli verdiani, come Otello, per esempio. Pertusi? Bene, ha meritato gli applausi che ha ricevuto. Ma onestamente devo dire che nel 2003, quando lo vidi in questa stessa opera, al Regio, mi esaltò di più. Michele, è un grande basso, un grande cantante e un ottimo interprete, è un vero maestro del palcoscenico, ma, e lo dico con grande affetto e simpatia, secondo me non è il basso verdiano per eccellenza. Ciò non toglie che anche questa sera abbia fatto un'ottima figura. La Theodossiou? Brava, molto brava. L'ho apprezzata molto nei filati, nelle voci di testa, sa interpretare perfettamente certi momenti delle romanze. Il suo acuto, invece, è un po' stridente, è un po' secca di voce. Il coro? Opera difficilissima, molto impegnativa per un coro. Che dire del Coro del Regio? Un grande coro. Non a caso noi del Club dei 27 abbiamo recentemente premiato proprio il maestro Martino Faggiani: è riuscito a trasformare un buon coro di dilettanti in un ottimo coro di professionisti".
QUI LOGGIONE

"Grande entusiasmo anche lassù in loggione. Tanti applausi, ovazioni, in particolare per il beniamino di casa, Pertusi e per la Dimitra. Qualcuno ha perfino gridato "Viva la Grecia". Poi sai, quassù ci sono gli intenditori e sanno che Verdi, nelle sue prime opere riservava ai soprano parti molto difficili da cantare. Qualcuno, infatti ha gridato: "Dimitra, t'è cantè n'òpra, ma l'è cmé se ti n'avìss cantè do". Applausi, ma un po' meno tiepidi, per il tenore Francesco Meli. Secondo qualche loggionista è bravino, ma "accorcia" un po' gli acuti".
(Nelle foto, dall'alto /tratte dalla "diretta" di Tv Parma: 1) Michele Pertusi nei panni dell'Eremita, 2) Francesco Meli (Oronte); 3) Dimitra Theodossiou (Giselda); 4) Roberto de Biasio (Arvino) e Cristina Giannelli (Viclinda); 5) Michele Pertusi nei panni di Pagano; 6) Jansons Valdis (Acciano) e il coro; 7) L'orchestra del Teatro Regio, diretta da Daniele Callegari)







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